“Da più di un millennio io sono uno dei più grandi spazi pubblici che il Comune di Treviso abbia mai posseduto e so, dunque, di avere un valore ambientale inestimabile. Ammirato e invidiato da moltissime città, non solo italiane, ho attraversato, quasi indenne dalla speculazione edilizia, le innumerevoli avventure e disavventure della storia. Dal 1958 sono diventato un bene del Comune che, in ragione della mia lunga vita e del mio ruolo sociale, a buon diritto mi ha incluso nel suo “centro storico”.
Tutti sapete che nella prima metà di ottobre, dopo aver ospitato per secoli una delle più importanti fiere agricolo-commerciali dell’Italia settentrionale, dagli anni Cinquanta-Sessanta del ’900 con il mio grandioso Luna Park sono diventato il simbolo del divertimento cittadino. Forse non tutti sapete, però, che nei restanti mesi dell’anno, fino agli anni Settanta, quando ero ancora verde, sono stato vissuto da frotte di bambini e di giovani che qui si davano appuntamento per chiacchierare, giocare, rincorrersi, fare sport, organizzare picnic, godendosi l’erba che faceva loro da tappeto.
Purtroppo da numerosi decenni la situazione è drammaticamente mutata. Abbandonato all’incuria e all’indifferenza, totalmente privato della mia erba, sono stato degradato a landa desolata di polvere e di sassi, sfruttato abusivamente come parcheggio anonimo e selvaggio.
Da molto tempo i trevigiani chiedono che io venga restituito alla cittadinanza perché, recuperato il mio manto verde, possa tornare ad essere spazio aperto di gioco, di divertimento, di sport, di socialità, di cultura: in altri termini, di condivisione e di inclusione.È proprio questo che io desidero: tornare a vivere e veder la vita scorrere su di me! Io sono la natura urbana di cui la città ha bisogno. Io voglio tornare a essere un luogo in cui si creano e si rinsaldano i legami di comunità.
E vi ricordo che non vivo da solo! Io vivo all’interno di uno storico quartiere della città, in un unico corpo e un’unica anima con uno dei posti più belli e più amati dai trevigiani: il Sile e la sua Restera, verdi e rigogliosi di vita. E di questi luoghi voglio essere per sempre il compagno fedele.In tempi recenti, sono stato dichiarato “luogo di valore” con l’aiuto di un’importante fondazione cittadina che ha promosso diverse iniziative per il mio futuro e ha chiesto che in me torni a pulsare la vita.
Un consistente gruppo di cittadini e associazioni negli ultimi anni ha promosso sul mio suolo molti eventi pubblici (cineforum, concerti, dibattiti, maratone, feste e cene comunitarie…) che hanno coinvolto migliaia di persone, e questo per sottolineare che io sono un bene prezioso e irrinunciabile per la città e per attirare, così, su di me l’attenzione delle istituzioni locali. È il segno di una rinascita?
Molte Amministrazioni comunali del passato, miopi e indifferenti, mi hanno consegnato alla solitudine e alla devastazione. E se alcune hanno elaborato qualche proposta di risanamento, l’hanno poi lasciata inerte e muta sulla carta.
È arrivato il momento di agire, di passare dalle parole ai fatti. Chiedo con tutte le mie forze che mi sosteniate perché finalmente si metta mano a un processo di valorizzazione del mio spazio pubblico.
RIDATEMI, prima di tutto, LA MIA ERBA! Voglio tornare PRATO! Voglio diventare, a favore di tutti, UN PRATO DI COMUNITÀ! Voglio essere ancora per molti secoli IL PRATO DELLA MIA CITTÀ!”
L’Associazione “PRATO IN FIERA” si propone di far tornare l’erba nel Prato della Fiera di Treviso e di prendersi cura di questo luogo. Individua e promuove attività di qualità in grado di far vivere lo spazio del Prato, integrandolo nella vita della città. Promuove eventi che permettono di vivere il luogo come un grande spazio pubblico, non come un parcheggio informale. L’Associazione si propone di co-progettare e partecipare alla rigenerazione e alla futura cura di questo importante spazio pubblico, nella riscoperta della sua dimensione naturale, favorendo il dialogo e la collaborazione con tutte le persone, le organizzazioni e le istituzioni pubbliche o private che sono interessate e che possono contribuire a questo scopo.